Civitavecchia – La Nc vieta lo stadio del nuoto alla Nautilus, intervenga il sindaco

E’ giunto il momento di revocare la gestione del PalaGalli a chi sta disonorando lo sport della pallanuoto da anni. Solidarietà alla Nautilus e un ringraziamento alla Città di Tarquinia che li ha accolti

CIVITAVECCHIA – La Nc Civitavecchia, società che gestisce il palazzetto del nuoto cittadino che da Pala Enel è diventato PalaGalli ha vietato alla Nautilus gli spazi per gli allenamenti perché secondo i dirigenti della Nc, non avrebbero onorato i pagamenti.

Prima di pubblicare la nota della Nautilus vorremo sottolineare la singolarità di questa iniziativa visto che è stata presa da una società che dei “buffi” ha fatto la propria missione.

Dalle bollette non pagate ai canoni comunali mai versati. Dalle retrocessioni continue alla decadimento strutturale di un gioiello che non hanno saputo mai gestire.

Se il metro di giudizio adottato dalla Nc nei confronti della Nautilus è stato quello di chiudergli la porta cosa dovrebbe fare l’amministrazione comunale nei loro confronti?

Al di là della vergognosa iniziativa intrapresa dalla Nc chiediamo al sindaco Ernesto Tedesco di intervenire senza indugio per riportare la legalità al Palazzetto del Nuoto e di far riaprire le porte all’unica società che nella pallanuoto tiene alto il nome e la bandiera di Civitavecchia.

Questa la nota della società:

Condividiamo con la stampa i fatti che sono avvenuti a danno della nostra società Nautilus Civitavecchia ASD, in seguito ad una comunicazione ricevuta dalla società Nc Civitavecchia, che sancisce il divieto di allenarci presso la struttura comunale dello Stadio del Nuoto.

Tale drastica decisione sarebbe motivata dal fatto che la Nautilus non avrebbe pagato quanto richiesto dalla Nc.

Facciamo presente che dall’inizio della stagione agonistica ad oggi, la società ASD Nautilus Civitavecchia ha versato al gestore dell’impianto Comunale, la Nc Civitavecchia, la somma di euro 10mila euro (diecimila/euro), tra pagamenti di spazi acqua e partite.

Siamo stati inoltre costretti nel corso della stagione a sostenere un’ulteriore spesa di 700 euro per disputare la partita ufficiale di campionato di Serie A2 Femminile, che si sarebbe dovuta svolgere a Civitavecchia contro la Florentia, presso la piscina del Foro Italico di Roma, per la mancata disponibilità dell’impianto dello Stadio del Nuoto di Civitavecchia.

Riteniamo che il suddetto provvedimento che vieta lo svolgimento degli allenamenti, sia sportivamente parlando un’assurdità.

È incomprensibile come un impianto comunale non sia utilizzabile dalla squadra di pallanuoto che figura nella più alta categoria della città, ossia in Serie A2, a fronte di una spesa di 10 mila euro già intrapresa.

Teniamo molto a precisare che lo Stadio del Nuoto di Civitavecchia è stato costruito con i soldi dei cittadini circa venti anni fa, per dare la possibilità a tutti di svolgere attività sportiva e rammentiamo che l’atto di convezione non è una cessione del bene, bensì una delega che deve obbligare il concessionario a far sì che l’intera cittadinanza ne possa usufruire, fermo restando che l’obbligo del controllo del buon funzionamento rimane al Comune con le eventuali responsabilità.

Rendiamo noto inoltre che, a seguito di questa assurda vicenda, che di sportivo non ha assolutamente nulla se non un’offesa al principio etico dello sport stesso, le atlete della serie A e del settore giovanile sono costrette ad usufruire della piscina comunale di Tarquinia per svolgere gli allenamenti. Ringraziamo Tarquinia per l’ospitalità.

A.S.D. Nautilus Civitavecchia