VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Le bellezze naturali della Tuscia sono nel più totale abbandono, basti vedere le miriadi di discariche abusive sparse nei boschi o lungo i greti di fiumi e torrenti.
Ieri si è avuta l’ennesima riprova del degrado ambientale, con un preoccupante fenomeno di inquinamento del Torrente Freddano, che circola all’interno del sito storico archeologico di Castel D’Asso e le cui acque dirigono verso alcuni dei luoghi più belli ed incontaminati della Tuscia, fino a raggiungere il fiume Marta.
Ieri pomeriggio, dopo una segnalazione di alcuni contadini locali, Viterbo Civica si è recata sul posto, proprio all’altezza del ponte posto in prossimità della torre di Castel d’Asso e lo spettacolo è stato terribile.
Acque nere come il petrolio con uno strato superficiale praticamente fermo e pieno di insetti morti, il tutto accompagnato da odori nauseabondi, molto simili a quelli prodotti dai liquami fognari. Vista la situazione Viterbo Civica ha provveduto immediatamente a contattare Carabinieri e Provincia che in breve tempo hanno raggiunto il sito, constatando essi stessi come il problema fosse reale e allertando a loro volta l’ARPA.
Giunta sul posto l’ARPA ha provveduto a prelevare i campioni di acqua che saranno sottoposti ad analisi chimico biologiche.
Viste le caratteristiche visive e le esalazioni prodotte è ipotizzabile la presenza di reflui ad alto contenuto organico, tipici dei fanghi di depurazione civile con assenza di sospensioni solide e densità molto elevata. Al momento, non ci è dato sapere con esattezza le cause di questo ulteriore fenomeno di inquinamento acuto della zona, rammentando come uno degli immissari a monte sia il torrente Urcionio, ovvero il torrente in cui confluiscono le acque depurate provenienti dal depuratore Comunale di Viterbo posto lungo strada Bagni. È certo che fenomeni come questo sono estremamente gravi e pericolosi, alla base delle eutrofizzazioni di un corso d’acqua, ovvero della completa morte di ogni forma di vita a seguito della scomparsa di ossigeno.
Inoltre vale la pena ricordare che l’Acqua è fonte essenziale anche per le numerose colture agricole, di cui le zone a valle sono estremamente ricche, questo significa che le verdure di cui ci nutriamo quotidianamente saranno irrigate proprio con queste acque.
Già in passato si erano più volte sollevate delle preoccupazioni per la presenza di cattivi odori ed eccessiva opacità del torrente Urcionio e dei suoi emissari, “additando” le cause del fenomeno al cattivo funzionamento del depuratore di Viterbo. Allo stato attuale dei fatti non è possibile fare ipotesi né creare allarmismi ingiustificati, bisogna attendere i risultati dell’ARPA e il decorso delle indagini in corso.
Quello che è certo che in quel torrente è stato sversato qualcosa in modo illegale e che questo ha causato un inquinamento acuto delle sue acque.
Inevitabilmente le acque del torrente arriveranno al mare, e potrebbero compromettere perfino la prossima stagione balneare.”