Latina – Inchiesta “Dirty Glass”, torna definitivamente libero l’imprenditore Luciano Iannotta

Il Tribunale di Latina, visto il parere della DDA e della Procura, anche alla luce delle novità processuali, ha revocato l’obbligo di dimora

LATINA – Luciano Iannotta, l’imprenditore di Sonnino, dopo oltre tre anni è tornato finalmente in piena libertà.

Il Tribunale ordinario di Latina, sezione penale, composto dai magistrati un turno urgente Elena Nadile (presidente), Simona Sergio e Clara Trapuzzano Molinaro, letti gli atti del procedimento nei confronti di Iannotta, ha revocato la misura cautelare dell’obbligo di dimora applicata da oltre due anni.

Coinvolto nell’inchiesta “Dirty Glass”, Iannotta è tornato ad essere uomo libero. Il 2022 si era chiuso per lui già in modo positivo con la sentenza del Tribunale di Roma che lo aveva assolto “per non aver commesso il fatto” e “perché il fatto non sussiste” sulla vicenda Antares.

Ma v’è di più. Due delle principali “vittime” del caso “Dirty Glass” e cioè Fabio Zambelli e Pierpaolo Tomaino dopo aver inutilmente tentato di essere ascoltati dagli inquirenti hanno preso carta e penna smentendo tutti i teoremi che li avrebbero viste vittime di minacce e di presunti rapimenti da parte di Iannotta.

Avvocato Mario Antinucci

Nelle prime ore del pomeriggio è giunto in redazione un comunicato stampa dell’avvocato dell’imprenditore di Sonnino, Mario Antinucci:

In data 7.01.23 il Tribunale di Latina ha accolto l’istanza di revoca della misura cautelare dell’obbligo di dimora e del c.d. coprifuoco dalle 19.00 alle 7.00, restituendo così la libertà a Luciano Iannotta imputato nell’ambito del processo c.d. dirty glass, con le seguenti motivazioni che si riportano integralmente:

“… Rilevato che dall’applicazione della misura cautelare è trascorso un lasso di tempo apprezzabile e non risulta che durante tale periodo l’imputato abbia trasgredito le prescrizioni inerenti alla misura in atto, si sia reso responsabile di altri illeciti, ovvero abbia dato motivi di sospetto; rilevato che la misura sin qui applicata ha certamente avuto un adeguato effetto deterrente … ritenuto che le esigenze cautelari a suo tempo poste a fondamento della misura possono ritenersi cessate …”.

RGNR 45400 - 20 - IANNOTTA LUCIANO - ORDINANZA REVOCA MISURA CAUTELARE

La difesa di Luciano Iannotta rappresentata dall’avv. prof. Mario Antinucci e dall’avv. Alessandro Cacciotti ha comunicato di aver specificamente dedotto nelle precedenti istanze depositate nel corso dell’anno 2022 le stesse motivazioni indicate nell’ultima istanza depositata in data 2.12.2022, quali il decorso del tempo e l’assenza dei presupposti di pericolosità dello IANNOTTA; gli elementi nuovi di sicura valenza sintomatica portati dalla difesa alla cognizione del Tribunale di Latina, sono tuttavia rappresentati dalle dichiarazioni rese alla stampa dai sig.ri FABIO ZAMBELLI e PIERAPOLO TOMAINO – indicate come persone offese da reati di grande allarme sociale nelle indagini della D.D.A. di Roma – i quali hanno recisamente negato di essere stati “sequestrati” sotto minaccia di “un’arma da fuoco” per mano di LUCIANO IANNOTTA.

In particolare osserva l’avv. prof. Mario Antinucci, in chiave di sistema processuale penale, la revoca della misura cautelare disposta dal Tribunale di Latina è intervenuta in assenza della dichiarazione di apertura del dibattimento del giudizio c.d. dirty glass, profilo che in re ipsa revoca in dubbio i presupposti minimi del c.d. giudizio immediato custodiale ai sensi dell’art. 453, 1° co., bis c.p.p. disposto dal G.U.P. del Tribunale di Roma nel 2021 (oltre due anni fa!), istituto introdotto dal Legislatore del 2008 per perseguire i reati di grande allarme sociale attraverso criteri di priorità nelle udienze dibattimentali.

Di talché il “Caso Iannotta” deve far riflettere in quanto, trascorsi ventisette mesi dal tempo dell’ordinanza genetica della custodia cautelare in carcere (16.09.2020) dalla quale è stato attinto LUCIANO IANNOTTA, in assenza dell’apertura del dibattimento, o non esistevano prima i presupposti per l’accelerazione del rito attraverso l’adozione della custodia in carcere, ovvero non può essere oggi il giudizio immediato custodiale la forma del rito di celebrazione del processo c.d. dirty glass pendente dinanzi al Tribunale di Latina.

Nel delineato contesto, è densa di significato giuridico-processuale la circostanza che la stessa D.D.A. di Roma abbia espresso parere favorevole alla revoca della misura a far tempo dal 1.09.2022.

IANNOTTA - ISTANZA REVOCA MISURA 2.01.23

La revoca peserà moltissimo sul futuro processuale ed è ancora più importante perché il Tribunale di Latina, che finalmente ha ritenuto di dover leggere le carte in modo più approfondito, ha preso la decisione di revocare le restrizioni a Iannotta in piene festività natalizie. Questo significa che anche la Procura ha deciso di approfondire la lettura delle carte che, in gran parte, a volte con risvolti clamorosi, hanno smentito seccamente gli inquirenti (un esempio l’assegno di 70mila euro che in realtà era di mille, oppure le trascrizioni di intercettazioni dove a parlare non solo non era Iannotta ma addirittura una donna).